La concorrenza della vicina Svizzera, la tessera sconto per le zone di confine e i dubbi sui prezzi gonfiati dei carburanti, emersi in questi giorni. Fare benzina a Como da sempre è un’impresa non semplice. Se in più ci si aggiunge anche la differenza dei prezzi alla pompa tra chi fa da solo il rifornimento e chi invece aspetta che sia il benzinaio a erogare il carburante, allora ci si complica ulteriormente la vita anche perché la differenza di prezzo è reale e concreta. Analizzando infatti i prezzi di alcuni distributori cittadini si vede come in media a fare rifornimento alle pompe “self service” si risparmino dai 12 ai 15 centesimi al litro sia per la benzina senza piombo che per il diesel, ma ci sono anche picchi di 30 centesimi di differenza. E così in via Canturina per un litro di senza piombo serviti si spendono 1.81 euro contro 1.69 euro del self mentre per il diesel si deve mettere in conto la spesa di 1.70 per il servito contro 1.58 per il self. Dunque giusto per fare un esempio per un pieno da 50 litri si oscilla tra un costo di 84.5 euro se ci si rifornisce di “verde” al self contro 90,5 euro se si viene serviti. Una differenza di 6 euro. Per il diesel si passa dai 79 euro per 50 litri al self agli 85 serviti. Conteggi simili anche in piazza Camerlata dove il divario è fissato in 15 centesimi: da 1.67 euro della senza piombo al self all’1.82 euro se si viene serviti. Sul fronte del diesel si passa da 1,55 al self all’1,70 del servito. Simili oscillazioni anche in via Pasquale Paoli.