La Procura di Como vuole vederci chiaro. All’indomani della notizia del pensionato ultraottantenne morto dopo essersi sottoposto al vaccino antiinfluenzale, dal Palazzo di Giustizia di Como è partita la chiamata all’Azienda sanitaria locale per chiedere informazioni sull’accaduto.
Tecnicamente, i magistrati lariani avrebbero auspicato di poter verificare le cartelle cliniche della vittima e tutti gli atti medici inerenti alla vicenda, per poter valutare o meno l’esistenza di un nesso causale tra il decesso del pensionato e la somministrazione del vaccino antinfluenzale. La vicenda, va detto, è ancora in una fase embrionale: solo in seguito, e una volta analizzate e studiate le carte, il pm valuterà eventualmente in quale direzione muoversi e come. Ma per ora tutto questo è prematuro e siamo ancora in una fase prettamente conoscitiva della vicenda.
Come avviene per questi casi, non è stato aperto un fascicolo penale bensì un documento che è stato iscritto sul registro degli atti non costituenti reato.
Nei giorni scorsi altre sei procure italiane avevano invece aperto altrettante inchieste con ipotesi di reato di omicidio colposo contro ignoti, si tratta dei tribunali di Spoleto, Sieno, Prato, Chieti, Roma e Parma.