Diminuisce la richiesta di ore di cassa integrazione da parte delle imprese dei territori di Como e Lecco: lo conferma l’ottavo Rapporto UIL del Lario, relativo ai primi otto mesi del 2018. Rispetto allo stesso periodo del 2017, sul Lario ci sarebbero 799 lavoratori in meno in cassa e si parla di un -35,2% di richieste, determinato dal calo delle ore di straordinaria e di quelle in deroga. Diminuiscono, però, anche le ore di cassa ordinaria, del 12,9%. Il settore tessile continua a pesare: in questo ambito le richieste aumentano del 12,8%. “Se si esaminano i dati relativi al solo mese di agosto, – dice il Segretario generale CST UIL del Lario Salvatore Monteduro – risulta nettamente ridimensionata la richiesta delle ore di cassa integrazione nel territorio di Como, che si attestano a 7.940. Possono essere due le cause, una positiva, derivante dall’effettiva riduzione della necessità di utilizzo della cassa da parte delle aziende. L’altra, negativa, che riguarda le aziende che hanno finito la possibilità di utilizzare la cassa integrazione. Un’ipotesi traumatica dal punto di vista occupazionale per i 1.472 lavoratori delle aziende comasche, oggi garantiti dagli ammortizzatori. Lo studio – aggiunge Monteduro – conferma che la situazione economica nelle province di Como e Lecco è in chiaro e scuro, fa fatica a stabilizzarsi una ripresa consolidata, anche nel settore del metalmeccanico che sembrava in netta risalita. È necessario quindi procedere velocemente a una rivisitazione della normativa degli ammortizzatori sociali e a tal proposito CGIL-CISL-UIL nazionali hanno chiesto un incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio”.