“Se proprio Villa Olmo deve diventare una location per eventi privati, almeno il Comune di Como faccia chiarezza sulle tariffe”.
La concessione di parco e villa – gioiello dei comaschi – a un magnate indiano per la festa di fidanzamento della figlia arriva in consiglio comunale. Gli imprenditori orientali hanno pagato circa 280mila euro per 13 giorni.
Ad aver sollevato la questione ieri sera a Palazzo Cernezzi è stata Ada Mantovani, consigliere comunale della lista Rapinese Sindaco.
“Siamo in balia degli eventi – dice l’esponente dell’opposizione, con un gioco di parole – il modello di gestione del parco di Villa Olmo non è stato ancora messo a punto. Nel frattempo, si sono affacciate queste opportunità di affittare il compendio per eventi privati: ben vengano, ma vorremmo tariffe chiare e aggiornate ai prezzi di mercato. Ad oggi – continua Mantovani – non esiste una tariffa ufficiale per la concessione in uso esclusivo dell’intero compendio. E’ stata calcolata sommando gli importi delle varie parti. Ma non funziona così. Bisogna tener conto del tempo durante il quale si priva la città di uno dei beni pubblici più godibili e affascinanti, bisogna calcolare il mancato introito dei posteggi. Non so se l’ultima cifra applicata sia alta o bassa: voglio però – conclude Mantovani – che venga stabilita con precisione e trasparenza, anche secondo le tariffe di mercato di beni simili. Poi, e questo è un altro discorso, l’amministrazione deve capire cosa vuol fare di Villa Olmo. Se autorizzare o meno tutti gli eventi e come utilizzare il compendio”.