<Il campo deve essere chiuso>. Non lascia margini di trattativa il vicesindaco di Como e parlamentare della Lega Alessandra Locatelli, che dice no senza appello alla richiesta della Caritas e di altri enti e associazioni di mantenere attivo il campo di via Regina.
<Era già stata data una proroga con la precedente amministrazione e il precedente governo – spiega Locatelli – Non ci sono più le caratteristiche che possono giustificare l’esistenza di questa struttura. Il campo era stato aperto in un momento di estrema emergenza, quando c’erano più di 500 migranti sul prato della stazione ed era necessaria una struttura di prima accoglienza per poi procedere con lo smistamento negli altri centri>. <Adesso la situazione è completamente cambiata – continua il vicesindaco – Le riammissioni dalla Svizzera sono diminuite dell’80-90% e gli sbarchi sono quasi fermi. Non c’è emergenza, come dimostra il fatto che nell’ultimo periodo in via Regina sono rimaste meno di 200 persone, in gran parte pakistani, quindi non provenienti da un Paese con problemi tali da motivare la richiesta di asilo. Le giustificazioni per tenere aperto centro non sussistono e quindi la decisione di chiuderlo è più che corretta>.
<La chiusura del campo – aggiunge la parlamentare comasca – permetterà anche di ridurre i disagi che si sono creati per la presenza massiccia e numerosa di immigrati nella stessa via Regina ma anche in zone come i giardini a lago. Chiudere un centro che non ha più l’utilità originaria è una scelta corretta>.
Pur sottolineando l’importanza del lavoro svolto dalla Caritas e dai volontari, Alessandra Locatelli non lascia spazio ad alcuna trattativa sul centro migranti.
<Ringrazio sempre le associazioni per il lavoro che fano – conclude il vicesindaco – Questo pero era ed è un centro temporaneo e non poteva rimanere. Non ha senso neppure la richiesta di convertirlo per un uso diverso. La Caritas, la Croce Rossa e i volontari fanno un lavoro preziosissimo che non vogliamo sottovalutare, ma quando si tratta di accoglienza i percorsi devono essere strutturati e rispettare le regole. I migranti sono stati trasferiti in strutture adeguate e nel pieno rispetto dei loro diritti e proseguiranno il percorso per la richiesta di asilo>.