“A gennaio voglio vedere ogni conto della manifestazione. Fattura per fattura. Incassi e spese. È una questione di trasparenza”.
Il consigliere comunale Alessandro Rapinese all’attacco. È bufera sul bando degli eventi di Natale a Como: bando che ha visto una sola offerta per l’organizzazione dell’intrattenimento di dicembre per il 2018 e il 2019.
Da oltre vent’anni gli eventi di Natale sono organizzati dal consorzio Como Turistica.
Come già accaduto in passato, su un’organizzazione significativa dal punto di vista economico e dall’importante (quanto ignoto) ritorno finanziario, non si è messa in moto alcuna concorrenza. Cosa, ovviamente, non imputabile a chi ha deciso di partecipare alla gara. Ma pur sempre segnale di una difficoltà autentica: concedere a Como la possibilità di scegliere tra più alternative.
“Il concetto è molto semplice – attacca Rapinese – se a un bando partecipa un solo soggetto, quel bando – di certo escludo vi sia malafede – è fatto male. Quindi, ad esempio, perché non spacchettarlo? Intrattenimento, cultura, illuminazione, commercio. Dividere i settori degli eventi natalizi per aumentare la concorrenza. Ma l’aspetto che più mi sta a cuore – continua il consigliere comunale della lista Rapinese Sindaco – è l’attuazione di una nostra mozione, approvata da tutte le forze consiliari, che impegna il Comune a garantire due aspetti. Primo: la massima considerazione delle esigenze dei diversamente abili. Secondo: che il vincitore della selezione pubblica renda conto in modo analitico di entrate e uscite, spesa per spesa, fattura per fattura. E se dall’organizzazione dovessero arrivare utili, come da accordi, insieme con il Comune si deciderebbe a chi donarli. Questo è lo scopo degli eventi natalizi”.
Anche Fabio Aleotti, consigliere del Movimento 5 Stelle, crede che il bando sia da rivedere. “La gara nasceva per evitare situazioni di monopolio nella gestione degli eventi di Natale, per dare garanzia di pluralità – dice – evidentemente qualcosa non ha funzionato, forse nella comunicazione. Mi auguro almeno – conclude Aleotti – che il territorio comasco e i relativi prodotti trovino giusto spazio tra le bancarelle e le iniziative”.
Il Natale comasco, quest’anno, rischia di essere avvolto da una bufera. Non di neve, ma di polemiche.