Un appello ai comaschi perché siano più responsabili. È in estrema sintesi il senso del “discorso alla città” di ieri sera, intitolato Como, città amata: «Diventa ciò che sei», tradizionalmente pronunciato dal vescovo di Como Oscar Cantoni durante i vespri solenni nella basilica di Sant’Abbondio, in occasione della festa liturgica del patrono che ricorre oggi. «Se vogliamo offrire a Como il nostro contributo per un pieno e integrale sviluppo, culturale, spirituale ed economico, se vogliamo veramente rendere la nostra città all’altezza dei tempi, come una qualsiasi città europea, occorre innanzitutto amarla» ha detto il vescovo. Forte anche il richiamo all’accoglienza, in un momento in cui il tema migranti è dibattuto in città: «Creiamo le condizioni, in noi e attorno a noi, per eliminare le prevenzioni che tuttora sussistono, la paura dell’altro, del forestiero, del diverso da noi, per fuggire la tentazione di chiudersi nell’isolamento”, ha detto Oscar Cantoni. «Come pastore – ha concluso – ho il dovere di sottolineare l’inconciliabilità profonda tra il cristianesimo e ogni forma di razzismo, anche sottile, come si manifesta in qualche caso tra persone che continuano a definirsi cattolici, ma vengono contraddetti dalle loro esplicite scelte». Oggi alle 17 il vescovo Cantoni celebrerà il solenne pontificale di Sant’Abbondio in Duomo e questa sera alle 21 è in programma il concerto in basilica.