Casi di morbillo nell’Erbese. All’ospedale Fatebenefratelli sono stati trattati tre adolescenti. Il primario di pediatria del presidio mette in guardia sul rischio epidemia e invita, in caso di situazioni di incertezza, a rifare il vaccino.
<Abbiamo seguito tre casi, tutti adolescenti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino>, spiega Gaetano Mariani, primario di pediatria dell’ospedale di Erba. <Se di morbillo si torna a morire lo si deve alle mancate vaccinazioni o, più spesso, al mancato richiamo – dice il medico – Dagli anni 90 dall’avvento del vaccino trivalente morbillo-rosolia-parotite, la malattia è stata quasi debellata ma, negli ultimi anni a causa della non obbligatorietà della vaccinazione e scarsa sensibilità sociale nei genitori, la copertura vaccinale è scesa>. <Molti nati dopo gli anni 90 inoltre non hanno completato i due richiami, che sono fondamentali per dare una copertura per la vita>.
In questo contesto cresce il rischio di epidemie di morbillo. <I soggetti più a rischio sono quelli che per ragioni di salute non possono essere vaccinati, oltre alla popolazione che ha una età compresa tra i 15 anni e i 37 anni>, dice il primario del Fatebenefratelli.
Quest’anno, in Europa ci sono già stati 37 morti. <Le complicanze neurologiche possono lasciare segni indelebili, come disabilità permanenti e non ci sono cure per le complicanze – spiega Mariani – Andarsene in giro con un trivalente incompleto significa, nella migliore delle ipotesi, essere potenziali vettori del virus. Quindi consiglio caldamente, nel dubbio, di rivaccinarsi>.
<Con la vaccinazione non si corrono rischi – conclude il primario di pediatria – mentre si corrono e si fanno correre agli altri trascurando di vaccinarsi>.