Utili per oltre 18 milioni e mezzo di euro in quattro anni, dal 2014 al 2017, per Asf Autolinee. Un periodo decisamente positivo per l’azienda, che ha deciso però di reinvestire solo una minima parte di quel denaro, circa 4 milioni di euro, a fronte dei 14 distribuiti ai soci pubblici e privati, che rappresentano rispettivamente il 51 e 49%.
Dai bilanci pubblici emerge come ammontino esattamente a 18miloni e 509mile euro gli utili di esercizio di Asf nel periodo indicato. Quello che sembrerebbe stonare, parlando di servizi pubblici di trasporto è la decisione di distribuire il 75,7% di quel denaro ai soci. Una percentuale in apparenza esorbitante che ha fatto scoppiare immediate le polemiche.
Il quesito su cui ci si interroga è molto semplice e attuale, specialmente in un momento così doloroso che vede sotto la lente di ingrandimento le concessioni alle società pubbliche e private per la gestione di strade e servizi pubblici.
Interrogativi portati alla luce da Giuseppe Doria, presidente del circolo Willy Brandt di Como. «Negli ultimi 4 anni Asf Autolinee srl ha realizzato utili per complessivi 18.509.792 e distribuito ai soci privati e pubblici 14milioni – spiega Doria – Sono sicuramente ottimi risultati per i soci di Asf che, come tutti sanno, gestisce il servizio pubblico di trasporto a Como e provincia. Risultati eccellenti sul piano della distribuzione degli utili ma ci piacerebbe sapere cosa ne pensano le migliaia di persone che quotidianamente utilizzano i mezzi quanto ad efficienza, puntualità, confort e sicurezza del viaggio. Così come ci piacerebbe sapere cosa ne pensano gli abitanti di tanti comuni della provincia di Como e di alcune zone della stessa città che non possono godere del servizio in quanto non esistente o, negli ultimi anni, soppresso».
Il riferimento è ai problemi, più volte segnalati, di disservizi, scarsa sicurezza e malfunzionamento del trasporto pubblico. «Governo e partiti dovrebbero affrontare anche il tema del trasporto pubblico», è l’invito di Doria.
Complimenti a Doria per aver sollevato il problema. Il”disservizio” cosiddetto “pubblico” che affrontiamo ogni giorno meriterebbe che i nostri cosiddetti “amministratori” si facessero un giro con i mezzi locali ogni giorno invece di avere l’auto comodamente parcheggiata nei palazzi del potere e fare lo stesso giro in una località a scelta del Ticino per constatare la differenza che intercorre tra un paese civile e la realtà di degrado a cui il cittadino nostrano viene quotidianamente condannato.