La multa, o in molti casi le multe, e ora nuovi verbali di accertamento per la mancata comunicazione dei dati del conducente. Non c’è pace per le centinaia di automobilisti, compresi molti comaschi, incappati nelle contravvenzioni del famigerato autovelox di viale Fulvio Testi, a Milano.
Nei giorni scorsi, il Comune del capoluogo lombardo ha iniziato ad inviare agli automobilisti che hanno presentato ricorso al giudice di pace contro le multe una serie di verbali di accertamento perché non hanno indicato il nome del conducente del veicolo al momento dell’eccesso di velocità immortalato dall’autovelox. <Questa richiesta è illegittima – dice il legale che assiste molti automobilisti che hanno fatto ricordo, Raffaello Ricci – I verbali devono essere annullati>.
<Come affermato dallo stesso Comune di Milano, anche nei verbali impugnati – continua l’avvocato – il conducente è tenuto ad effettuare la segnalazione solo al termine di tutte le procedure di contestazione della multa. Cosa che, nei casi in questione, non è mai avvenuta>.
Il legale invita gli automobilisti a contestare il ricorso. <Occorre – spiega – che chiedano nel più breve tempo possibile al comando della polizia municipale di via Friuli a Milano l’annullamento in autotutela dei verbali e, in caso di mancato annullamento in via di autotutela, propongano un nuovo ricorso al giudice di pace o al prefetto>.
Solo pochi giorni fa, un automobilista comasco aveva segnalato di essere stato multato in via Fulvio Testi per essere passato a 51 chilometri orari, uno in più del limite.