Ponte Morandi di Genova: un tecnico comasco aveva individuato anomalie e criticità nella struttura. E più precisamente nel pilone 9, quello che poi è crollato. È Stefano Della Torre, cernobbiese, direttore del dipartimento di Architettura e Ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano, le cui parole vengono riportate oggi dal Corriere della Sera.
E’ lo stesso quotidiano di via Solferino a premettere che “l’esercizio del senno di poi è sempre facile e quasi mai giusto”. Poi, però, parla chiaramente di “allarme inascoltato”.
Della Torre era coordinatore dello studio consegnato ad Autostrade nello scorso ottobre sul pilone 9. “Abbiamo osservato – spiega l’ingegnere comasco al Corriere – che c’erano comportamenti anomali di quella particolare struttura, all’interno della quale a nostro avviso erano presenti forti criticità. Per questo avevamo suggerito la necessità di un ulteriore approfondimento diagnostico. E avevamo consigliato un monitoraggio continuo 24 ore su 24, a partire dal momento della consegna della nostra relazione. Questo – ha concluso Della Torre – è un punto critico, perché per noi era opportuno partire da subito. Purtroppo non è stato così”.
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