Compravano armi, per corrispondenza, dalla Polonia, eludendo così i divieti previsti dalle normative italiane. Perquisizioni e denunce anche a Como nell’ambito dell’operazione Lethal Weapon, eseguita a livello nazionale dagli agenti della polizia di Stato. Quattro i comaschi denunciati e sei le armi sequestrate sul Lario.
L’operazione, scattata il 13 giugno scorso, ha coinvolto le squadre mobili di 48 questure d’Italia. Complessivamente, sono state effettuate 78 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati, accusato di acquisto di armi per corrispondenza e detenzione illegale di armi. L’attività della polizia è stata coordinata dal servizio centrale operativo, mentre l’inchiesta fa capo alla procura di Enna, in Sicilia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tra il 2016 e il 2017 gli indagati avrebbero acquistato dalla Polonia, utilizzando carte di credito clonate, armi ad aria compressa con potenza superiore ai limiti consentiti dalla legge italiana e quindi considerate armi da fuoco.
Nell’ambito dell’operazione, in tutta Italia sono state sequestrate ottanta carabine e dodici pistole ad aria compressa di fabbricazione straniera. La squadra mobile di Como perquisito quattro abitazioni e ha scoperto e sequestrato sei carabine. I proprietari, uomini di 38, 51, 45 e 60 anni, sono stati denunciati a piede libero per acquisto per corrispondenza di armi.
Gli accertamenti delle forze dell’ordine proseguono per verificare se le armi sequestrate facciano parte del catalogo nazionale armi e per verificare se si tratti eventualmente di armi clandestine.