Per il Comune di Como ci sarebbero anomalie nelle timbrature del cartellino. Scatta il licenziamento di una dipendente di Palazzo Cernezzi, come da normativa, introdotta dal governo Renzi e che prevede l’allontanamento immediato per i dipendenti pubblici accusati di essere furbetti del cartellino. Si tratta del secondo caso di licenziamento da parte dell’amministrazione comunale. Il primo si era verificato a fine gennaio e aveva riguardato una dipendente dell’ufficio anagrafe.
“Come per l’altro caso non posso che essere vicina dal punto di vista umano alla dipendente – spiega l’assessore al personale del Comune di Como – Elena Negretti – Dall’altra è pur vero che di fronte a tanti dipendenti puntuali e con la passione per il loro lavoro non si può far finta di nulla”.
Intanto è stato presentato il ricorso dalla prima dipendente licenziata. Il prossimo 12 luglio la questione verrà affrontata davanti al giudice del lavoro di Como. L’avvocato Giuseppe Gallo, che cura gli interessi della prima dipendente licenziata cui vengono contestati quattro episodi (di cui uno già archiviato), ha presentato i motivi del ricorso. Un contrattacco che porterà il Comune di fronte al giudice del lavoro cui è stato chiesto l’annullamento del licenziamento con ordine di reintegro della lavoratrice e risarcimento di danno e spese legali.