La sanità del Centrolago e delle zone montane torna a Como. La Regione, dopo le proteste dei sindaci del territorio, è pronta a fare retromarcia su una delle novità più significative ma anche più contestate della riforma, ovvero la divisione del territorio e il nuovo assetto delle aziende sanitarie. Il Lario è stato di fatto smembrato e una parte della provincia è confluita nell’Ats Montagna, che fa capo a Sondrio. Un passaggio contestato fin dall’inizio dalle amministrazioni locali, che hanno denunciato i disagi legati a questo spostamento.
Oggi, una decina di sindaci del territorio interessato ha consegnato in Regione un documento firmato da 27 amministratori di altrettanti Comuni del Centrolago e delle valli lariane, nelle quali si chiede un passo indietro e un ritorno al vecchio assetto, ovvero sotto il controllo dell’Ats Insubria e dell’Asst Lariana.
Richiesta di fatto accolta dal Pirellone, con un impegno formale dell’assessore al Welfare Giulio Gallera a rivedere l’assetto territoriale. “E’ una vittoria di tutti perché si va a cancellare una misura apparsa irragionevole fin dall’inizio – sottolinea Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina e tra i capofila della protesta – Si va verso un ritorno del nostro territorio nel suo alveo naturale, ovvero con Como”.
Il dietrofront richiederà un iter per la modifica della legge di riforma sanitaria. Il percorso dovrebbe concludersi entro settembre. “Un’adesione così convinta e praticamente unanime fa capire che non si tratta di una battaglia di colore politico ma di un problema che il territorio sente e vive in modo forte – dice il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi – Un appello che come Regione Lombardia siamo pronti a sostenere e appoggiare accogliendo le richieste formulate”.
“Sarà mia cura portare entro fine luglio all’approvazione della giunta regionale uno specifico progetto di legge che ridefinisca gli azzonamenti e i relativi confini territoriali e amministrativi, accogliendo la richiesta dei Comuni del medio lago di Como e della Val d’Intelvi”, ha concluso l’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Meno male. Ogni tanto vedo qualcosa di giusto.
Finalmente siamo riusciti a cancellare una ingiustizia morale, sociale, etica ed economica !!!!!!