E’ morto nella notte dopo una breve malattia Carlo Castagna, 75 anni, imprenditore di Erba che nella strage dell’11 dicembre 2006 ha perso la moglie, Paola Galli, la figlia Raffaella Castagna e il nipotino Youssef Marzouk. “Papà Castagna”, come veniva spesso indicato nelle cronache, è morto in ospedale con accanto i figli Beppe e Pietro, che gli sono sempre stati vicini.
In una sola sera, Carlo aveva perso l’amatissima moglie, la figlia e il nipotino. Nonostante uno strazio inimmaginabile, era stato il primo a scagionare il genero, Azouz Marzouk, il “tunisino uscito dal carcere grazie all’indulto” che in quelle ore era diventato l’indiziato perfetto della strage. “Mio genero è in Tunisia, non ha ucciso nessuno”, ha detto Castagna ai carabinieri.
E Carlo Castagna ha poi stupito l’Italia intera soprattutto per le sue parole di perdono nei confronti di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati in via definitiva per il massacro di Paola, Raffaella e Youssef oltre che della vicina di casa Valeria Cherubini, accorsa con il marito Mario Frigerio nella casa della strage.
L’imprenditore erbese è diventato il testimonial di quel messaggio di un perdono possibile. Dopo la strage, negli anni ha partecipato a decine di incontri organizzati da parrocchie e associazioni per farsi testimone di quel perdono sostenuto da una fede salda e incrollabile. Castagna ha scelto di donare ai più bisognosi la casa in cui è stata sterminata la sua famiglia, sempre nell’ottica di far germogliare qualcosa di positivo dal male e dall’orrore.
“Ne abbiamo passate tante insieme – ha scritto oggi sui social il figlio Pietro – ma tu eri per noi sempre una guida, un esempio da seguire e ammirare, e pur sapendo che adesso sarai felice perché hai ritrovato la tua Polly, Raffaella e il piccolo Fefè, a noi lasci una voragine immensa e ci mancherai infinitamente. Riposa in pace papà”.