Un grande bronzo in altorilievo (2 metri e dieci per 1 metro e 90) con la Deposizione di Cristo, in ricordo degli alunni del Setificio di Como caduti durante la Grande Guerra. È l’opera dello scultore Arturo Martini, artista della prima metà del Novecento, custodita nell’altrio della sede del Setificio in via Castelnuovo a Como. Un’opera sulla quale è caduto lo sguardo del critico d’arte Vittorio Sgarbi, che domani racconterà del tesoro lariano all’interno della rubrica “Bellezza sconosciuta” sulla rivista “Io Donna”.
L’oggetto di proprietà del Setificio un tempo adornava l’atrio di ingresso nell’ex sede della scuola in via Carducci. Un ex allievo della scuola commissionò nel 1935 il bronzo a Arturo Martini. Successivamente, dopo aver trascorso del tempo nei magazzini dell’istituto, la scultura è passata in via Castelnuovo e oggi è possibile vederla nel piazzale di ingresso della scuola. “Si tratta di uno dei più grandi monumenti di Como e che Como ha dimenticato”, spiega Paolo Aquilini, direttore del Museo della Seta, e che ha segnalato l’opera a Sgambi, durante una visita del critico sul lago.