Ha vinto il campionato del mondo GP2 nel 2012, l’anticamera della Formula Uno. Poi, sempre nel 2012, nei rookie test F1 ad Abu Dhabi era stato il più veloce, mettendosi alle spalle piloti come Kevin Magnussen, oggi ufficiale McLaren.
Nel 2013 era stato ingaggiato dalla Lotus come terzo pilota ma nel 2014 non era riuscito a trovare un sedile nell’Olimpo dell’automobilismo.
Davide Valsecchi, però, non si è arreso. E ora gli si presenta una grande occasione: il pilota di Eupilio è stato chiamato dal team SPM per effettuare un test a Sebring (Florida) in Indycar, l’equivalente americano della formula uno.
Fino a qualche anno fa, il campionato si correva perlopiù su circuiti ovali. Oggi, invece, la maggior parte delle gare si disputa su circuiti tradizionali o cittadini: quindi, i team hanno inziato a ingaggiare piloti europei, tendenzialmente più forti degli americani quando c’è da girare il volante anche a destra.
E nei giorni scorsi, il telefono di Valsecchi è squillato.
<Il team è forte, l’anno scorso ha vinto già due o tre gare. Sono davvero contento mi abbia chiamato per il test – dice Valsecchi – Il 15 dicembre gira il loro pilota ufficiale, il 16 io. Sarà un bel banco di prova e un’occasione davvero unica. Ce la metterò tutta>.
Valsecchi arriverà in America l’11 dicembre. Prima dovrà passare una serie di test medici, poi andrà a Indianapolis, sede del team Spm, per “fare” il sedile: sulle monoposto, infatti, il sedile viene modellato con una schiuma che ricalca alla perfezione la schiena del pilota.
Il 16 dicembre scenderà in pista a Sebring, in Florida, con un solo obiettivo: impressionare gli americani della Indy e convincerli a dargli un posto in squadra nel 2015.