Rivolta ad Argegno per l’annuncio della chiusura della Regina dalle 20.30 alle 5.30 a partire dalla prossima settimana per i lavori per il ripristino della frana del settembre scorso. Il traffico sarà interrotto completamente e l’annuncio ha scatenato un mare di polemiche. Sul piede di guerra innanzitutto ristoratori e albergatori, ma anche i frontalieri che all’alba vanno a lavorare in Svizzera.
“Il malcontento è fortissimo, ci mettono in ginocchio – dice Roberto De Angeli, sindaco di Argegno – La chiusura al traffico in un orario così ampio creerà gravi disagi soprattutto per attività commerciali, alberghi e ristoranti ma anche per chi lavora. Durante la riunione in prefettura ho fatto presente questa situazione e ho chiesto di ridurre la fascia di chiusura, ma la risposta è stata negativa”.
Il primo cittadino di Argegno chiedeva una soluzione diversa. “Tutti vogliamo che i lavori vengano fatti – dice De Angeli – ma il buon senso direbbe di chiudere qualche notte in più ma per meno ore. Fino alle 23 sulla Regina c’è un traffico importante e dalle 5 riprende per il passaggio dei frontalieri. Chiudere alle 20.30 non può che creare disagi. Abbiamo sopportato per 8 mesi una situazione difficile, con il ritardo nell’avvio del cantiere. Ora che finalmente i lavori sono partiti sarebbe più corretto tenere conto delle esigenze di tutti e fare qualche sforzo in più”.
L’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia Francesco Dotti, già sindaco di Argegno, non esclude azioni di protesta. “Il malumore è davvero tanto – dice – Sono pronto a promuovere una manifestazione di protesta. Anas non può mettere in ginocchio un intero territorio, rischiamo un danno economico fortissimo”.
Al momento, salvo novità a partire da lunedì 21 maggio e fino al 4 giugno, la circolazione sulla Regina verrà completamente sospesa nel tratto interessato dai lavori ad Argegno dalle 20.30 alle 5.30, ad eccezione delle giornate di sabato e domenica.
Nell’articolo non viene detto, ma per quanto tempo resterà chiusa, con quegli orari, la Regina, almeno presumibilmente?
Non è un dettaglio di poco conto.
Immagino poi che ci siano e siano state indicate le alternative percorribili.
Poi, è la solita storia, tutto ciò che è pubblico, in Italia viene visto e interessatamente fatto vedere come un nemico da combattere.
E allora giù proteste, minacce di rivolte e altre azioni clamorose, nonché insensate.
Gli albergatori, i ristoratori sono sempre in prima linea a gridare al mancato guadagno (vorrei ricordare che l’interesse pubblico dovrebbe prevalere su quello di bottega) come se la chiusura fosse definitiva o di lunga durata.
Infine, non manca mai il solito politico che, invece di portare un contributo razionale sulla questione, pensa solo a mettere benzina sul fuoco della protesta.
Sig. De Lazzari,
nell’articolo viene specificato il tempo di chiusura notturna della Regina.
Ultimo capoverso:
“Al momento, salvo novità a partire da lunedì 21 maggio e fino al 4 giugno, la circolazione sulla Regina verrà completamente sospesa nel tratto interessato dai lavori ad Argegno dalle 20.30 alle 5.30, ad eccezione delle giornate di sabato e domenica”.
Saluti