Tavolini in piazza De Gasperi, si tratta. L’udienza di questa mattina in tribunale a Como non ha portato ad alcuna decisione sulla richiesta, partita dalla denuncia di un residente, di “silenziare” i locali alle 22. Il giudice ha fissato un nuovo incontro per il prossimo 13 giugno e i due contendenti, l’amministrazione comunale e il residente, si sono impegnati a cercare di trovare un’intesa prima di quella data. Nell’attesa, alle 22 non scatterà il temuto e contestato coprifuoco.
La trattativa dovrebbe portare a un’intesa che accontenti entrambe le parti. Almeno sulla carta, tanto il Comune di Como quanto il residente si sono detti disponibili a trovare una soluzione che concili le esigenze di tutti e permetta di evitare lo scontro in tribunale. Resta da capire se le intenzioni si tradurranno in un’intesa reale, che potrebbe ruotare attorno ad un accordo su un orario diverso per il coprifuoco, non alle 22 ma neppure a notte inoltrata.
Il residente è rappresentato dai legali Giovanni Murgia e Andrea Marcinkiewicz, mentre per Palazzo Cernezzi in tribunale sono arrivati i legali Maria Antonietta Marciano e Chiara Piatti. All’udienza di oggi hanno partecipato di fatto solo gli avvocati, che hanno ottenuto il rinvio. Se prima del 13 le parti non trovassero una soluzione, allora sarà il giudice, nella prossima udienza, a decidere per tutti.
Nelle scorse ore, con una lettera aperta, il residente che ha fatto causa al Comune ha difeso le sue ragioni: <Quando ho comprato casa in piazza De Gasperi, quindici anni fa, esistevano un solo ristorante e un parcheggio e nessun problema di rumore – ha sottolineato – Ora, nella situazione attuale sono a rischio la salute mia e dei miei familiari. L’amministrazione non mi ha mai ascoltato, per questo sono arrivato alla denuncia>.