La comunità islamica di Como ha allestito un tendone in piazza d’Armi, nel quartiere di Muggiò, per pregare durante il mese del Ramadan.
E’ iniziato il periodo dell’anno in cui, un miliardo e mezzo di musulmani in tutto il mondo, celebra l’annunciazione del Corano al profeta Maometto praticando il digiuno.
Quest’anno il Ramadan finirà il 14 giugno.
La tensostruttura a Muggiò è stata montata con il parere contrario di alcuni membri di giunta. Prima tra tutti, Alessandra Locatelli, vicesindaco e deputato della Lega.
“Questo è un problema – dice – e spero che nei prossimi anni la vicenda vada diversamente. Questi raduni non dovrebbero essere consentiti. Nell’Islam – aggiunge il vicesindaco di Como – trovano spazio anche persone tutt’altro che pacifiche. Prova ne siano le ultime operazioni antiterrorismo della finanza, che hanno toccato anche la provincia di Como. Quando la questione del tendone è arrivata in giunta, io e Adriano Caldara abbiamo votato contro. Eravamo contrari. Dopodiché, davanti regolamenti comunali che consentono a tutti di poter avanzare queste richieste, la burocrazia non può opporsi. Ma sia chiaro che il tendone è stato montato contro la mia volontà. Ho chiesto una serie di verifiche – conclude Alessandra Locatelli – e altrettante ne faremo nei prossimi giorni”.
La deputata leghista ha anche presentato recentemente un’interrogazione parlamentare nella quale chiede la chiusura del centro culturale islamico, ex moschea, di via Domenico Pino, a Como.