“La situazione dei Villa Erba e dei suoi debiti è figlia del vuoto della politica lariana”.
È la dura riflessione di Giuseppe Doria, presidente del Circolo Willy Brandt e coordinatore di Como Lab sullo stato del polo espositivo di Cernobbio, che negli ultimi tre anni ha licenziato bilanci con un rosso complessivo di un milione e 200mila euro.
“L’idea che mi sono fatto negli anni è che tra i soci pubblici, detentori della maggioranza della società vi sia un grande disinteresse sulle sorti di Villa Erba”, dicea Doria.
“L’impressione è che gli eventi realizzati negli ultimi anni – spiega – siano stati pensati solo per riempire qualche albergo nei dintorni del polo espositivo”. L’ex sindacalista ricorda bene anche i tentativi concreti di trovare una strada per il polo espositivo, tutti naufragati.
“Per anni in Camera di Commercio si discusse sul legame maggiore da creare con FieraMilano. Io non ero favorevole, ma la cosa si fece. Arrivò una figura importante come Cesare Manfredi, si studiarono fiere con macchinari tessili per poi rendersi conto che il pavimento di Villa Erba non avrebbe retto il peso delle macchine”.
Riguardo al futuro, secondo Doria, va seguito il filone dei convegni internazionali. “Non si è mai voluto creare un legame diretto con l’Università dell’Insubria o il Politecnico, ad esempio – dice Doria – ma alcuni congressi di respiro europeo troverebbero a Villa Erba una collocazione ideale. Certo, serve una governance esperta, con una visione internazionale. In questo senso spero che i soci pubblici possano fare delle scelte sui propri rappresentanti per rilanciare l’ente congressuale”.