Ticino paradiso delle startup di blockchain, una sorta di registro delle transazioni in criptovaluta. E’ l’immagine del cantone di lingua italiana che emerge da un servizio del Sole 24 Ore, a firma del comasco Alessandro Galimberti.
Il quotidiano economico di Confindustria lega questo fenomeno ai bitcoin. “Chiasso – scrive il Sole 24 Ore – è stata la seconda città confederata, dopo Zug, a introdurre la possibilità, da quest’anno, di pagare una parte (piccolissima) di imposte comunali in criptovaluta”.
Il giornale di Confindustria pubblica poi un’intervista a Bruno Arrigoni, nella quale il sindaco di Chiasso spiega l’idea del pagamento di parte delle imposte in bitcoin, che ha attirato numerosi startupper. Ingegneri, lombardi ma anche emiliani, veneti e piemontesi.
Una trovata pubblicitaria, un escamotage molto efficace, spiega il Sole: “Perché in realtà il tributo in criptovaluta è un’esca, accettata fino a 250 franchi di importo e per le sole imposte comunali, ma ha funzionato magnificamente”.