Lungo interrogatorio oggi in Tribunale a Como per Maria Antonietta Marciano, dirigente dell’ufficio legale del Comune, tra gli imputati nel maxi processo su presunte irregolarità nella gestione del cantiere delle paratie e di altre opere pubbliche. Il pubblico ministero Pasquale Addesso ha insistito sul ruolo svolto dall’avvocato di Palazzo Cernezzi, in particolare nel momento in cui Anac, l’autorità nazionale anticorruzione ha fatto una lunga serie di contestazioni al Comune sulla terza variante, quella voluta dalla giunta di Mario Lucini che avrebbe dovuto far ripartire e terminare il cantiere.
Il confronto tra il pubblico ministero e l’imputata, che ha chiesto di non essere ripresa, è stato serrato e a tratti teso.
Maria Antonietta Marciano ha chiarito che, dopo l’apertura dell’inchiesta della Procura, amministratori e tecnici chiamati dal pubblico ministero l’hanno contattata. <Non dovevamo affatto concordare le risposte – ha ripetuto la dirigente di Palazzo Cernezzi – Era una corsa a farsi dare i documenti che avevano bisogno quando venivano chiamati in Procura>.
Sulla terza perizia, Maria Antonietta Marciano ha chiarito: <Sono convinta che la seconda perizia avesse risolto tutti i problemi a livello strutturale, la terza perizia era ascrivibile solo alla sorpresa geologica>.
Nella prossima udienza sarà sentito in aula l’ex sindaco Mario Lucini, sul banco degli imputati come anche il suo predecessore Stefano Bruni, che ha scelto invece di avvalersi della facoltà di non rispondere.