Due boati. Il primo attorno alle 11.15, l’altro dopo una manciata di secondi. Le telecamere di Etv stavano riprendendo una conferenza stampa a Como: gli interlocutori si sono fermati, spaventati, allarmati.
Così come gli altri abitanti delle province di Como e Varese. I boati sono stati avvertiti anche in comuni della province di Milano e Monza. In buona parte della Lombardia, ma anche in Piemonte e Valle d’Aosta.
Alcune scuole sono state evacuate, in alcuni uffici pubblici – specie dai piani più alti – la gente è uscita in strada. I vetri hanno tremato.
I centralini dei vigili del fuoco sono impazziti, poi – solamente dopo mezzogiorno – si è conosciuta la causa dei boati: due caccia hanno sorpassato la velocità del suono, provocando il cosiddetto “boom sonico” o supersonico.
Quando un aereo supera la barriera del suono, circa 1.230 chilometri orari, genera un boato molto forte. Ovviamente questo fenomeno non si presenta con gli aerei di linea, che viaggiano a velocità inferiori.
In altre parole, i jet lanciati a velocità supersonica, superando appunto il muro del suono, irradiano alle spalle il rumore che si dipana con cerchi sempre più ampi, formando il cosiddetto cono di Mach.
Questa è la causa tecnica dei boati avvertiti stamane. Resta da spiegare il motivo per cui due caccia stamattina erano lanciati a velocità supersoniche nei cieli del Nord Italia.
Due intercettori Eurofighter sono decollati dalla base di Istrana (in provincia di Treviso), allo scopo di intercettare un Boeing 777 dell’Air France, partito dall’isola di Réunion e diretto all’aeroporto di Parigi che aveva perso il contatto radio. Si temeva quindi un dirottamento. È stato dato l’ordine di scramble, di decollo immediato d’allarme. I caccia hanno raggiunto il Boing sopra Aosta, l’hanno identificato e nel frattempo sono stati ripristinati i contatti radio. L’allarme quindi è rientrato.
Nel video, il bang sonico dei due caccia. Una nostra troupe stava filmando una conferenza stampa. I relatori e i presenti, spaventati, hanno smesso di parlare e sono andati alla finestra per capire cosa stesse accadendo.
Menomale alla fine abbiamo capito che l’esercizio c’è