Il Comune di Como si affida ancora alla vecchia Equitalia, oggi diventata Agenzia delle entrate-Riscossione, per andare a battere cassa ai cittadini sulle tasse non pagate. La prima commissione di Palazzo Cernezzi, che si è riunita oggi per occuparsi dell’affidamento della riscossione coattiva delle entrate del capoluogo ha deciso di rivolgersi ancora al vecchio ente, sostituito appunto dal primo luglio scorso dal nuovo servizio.
La decisione finale spetterà al consiglio comunale, ma la scelta in sostanza è fatta: per tutto il 2018 le cartelle per le tasse comunali verranno emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Una soluzione che non è piaciuta al consigliere del Movimento CinqueStelle, Fabio Aleotti. “Ho votato negativamente perché questa decisione va contro il programma nazionale sbandierato dal Centrodestra di chiudere effettivamente Equitalia, dando libertà agli enti locali di decidere i metodi di riscossione – dice Aleotti – A Como non si è fatto nulla per nove mesi, lasciando che l’affidamento passasse d’ufficio alla nuova agenzia. Si potevano tranquillamente valutare altre opzioni. Fa sorridere ora, che si dica che l’affidamento è provvisorio fino al 31 dicembre in attesa di valutare altre soluzioni. Mi chiedo perché non si siano valutate alternative in questi nove mesi”.
Sulla stessa linea anche Alessandro Rapinese. “A parte il fatto che le cartelle arrivano solo a chi non paga le tasse – dice Rapinese – Ma io credo che in politica si dovrebbe avere un po’ di coerenza. Non si può attaccare Equitalia, riempirsi la bocca di parole incoerenti e poi affidargli la riscossione delle tasse comunali. Hanno avuto nove mesi di tempo, si poteva scegliere un bando di gara, mantenere all’interno del Comune la riscossione, invece si è arrivati lunghi, a un affidamento diretto. Questo si può definire con una parola sola: incoerenza”.