Escono di scena assessori comunali e dirigenti nella battaglia legale avviata dal Comune di Como per individuare i possibili responsabili dei problemi del viadotto dei Lavatoi. Il Tribunale ha respinto il ricorso contro gli ex esponenti della giunta di Palazzo Cernezzi Daniela Gerosa e Stefano Molinari oltre che contro Antonio Viola e Pietro Gilardoni. Prosegue invece l’iter per le altre parti chiamate in causa, l’impresa costruttrice, i collaudatori e i direttori dei lavori.
Il presidente del Tribunale Anna Introini ha sciolto oggi la riserva con la quale aveva chiuso l’udienza del 26 febbraio scorso. In sintesi, non è possibile procedere contro ex assessori e dirigenti per i quali, eventuali responsabilità dovrebbero essere accertate dalla Corte dei Conti e non da un giudice ordinario. Il provvedimento del Tribunale condanna anche il Comune di Como a pagare 3.038 euro ciascuno a Gerosa, Molinari, Viola e Gilardoni per le spese legali. Una vittoria su tutta la linea per le difese.
Procede invece l’iter verso la nomina del Ctu, il consulente tecnico che dovrebbe analizzare la situazione del ponte che collega le vie Oltrecolle e Canturina per le altre parti chiamate in causa dal Comune. Si tratta in particolare dell’impresa esecutrice dei lavori, il Consorzio Cooperative Costruzioni, i direttori dei lavori Antonio Capsoni, Bruno Capsoni e Maximiliano Galli, il collaudatore tecnico amministrativo Bruno Tarantola e il collaudatore statico Carmelo Gentile. Le parti hanno tempo fino al 30 marzo prossimo per chiamare in causa eventuali ulteriori soggetti. Il prossimo 11 aprile è convocata poi una nuova udienza per verificare la regolarità del contradditorio e procedere verso la nomina del Ctu.
Elisabetta Di Matteo, difensore di Antonio Viola, sottolinea la soddisfazione <perché sono state accolte tutte le richieste e le eccezioni formulate e in particolare il difetto di giurisdizione e l’assenza di legittimazione passiva>.
A Palazzo Cernezzi opposizione all’attacco dopo la decisione del giudice con Stefano Fanetti, Pd: <E’ l’ennesima riprova di un Comune in stato confusionale – attacca – La politica non sta riuscendo nel compito di mettere ordine>.