Passo in avanti per l’abrogazione della Lia, la Legge sulle imprese artigianali che istituisce l’albo degli artigiani operanti in Canton Ticino.
Approvata dal Parlamento cantonale il 24 marzo 2015, con l’obiettivo di “favorire la qualità dei lavori delle imprese artigianali che operano sul territorio cantonale”, la legge – che di fatto mette un freno alla concorrenza italiana – è diventata da subito il bersaglio di critiche e ricorsi soprattutto da parte degli stessi artigiani elvetici.
Il Consiglio di Stato ticinese, si legge nella nota diramata dal Governo cantonale, alla luce della recente sentenza del Tribunale cantonale amministrativo ha incaricato il Dipartimento del territorio di “intraprendere i passi necessari all’abrogazione della normativa”. Inoltre, specifica il Governo, “il Dipartimento delle finanze e dell’economia, in parallelo, continuerà a sostenere e sviluppare gli sforzi per la tutela del mercato del lavoro ticinese”.
Una decisione che arriva dopo la sentenza del Tribunale cantonale amministrativo che aveva stabilito come la Legge sulle imprese artigianali fosse lesiva della Legge federale sul mercato interno e anche del principio di proporzionalità. A ricorrere era stata la Commissione federale della concorrenza.
Ora il Governo cantonale studierà delle misure di accompagnamento per salvare le conoscenze acquisite finora con questa legge e presenterà un messaggio al Gran Consiglio, il quale avrà l’ultima voce in capitolo.