“Da dicembre sono al lavoro 300 volontari per fare fronte all’emergenza freddo”: a comunicarlo è il direttore della Caritas di Como Roberto Bernasconi, che si dice piuttosto arrabbiato per la polemica nata negli ultimi giorni intorno ai clochard che decidono di non andare nei dormitori e passano quindi la notte al gelo. La questione è stata sollevata da Patrizia Maesani, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, che ha chiesto al sindaco Mario Landriscina di aprire in via eccezionale la stazione di Como San Giovanni per ospitare i senzatetto. A lei si sono aggiunti con il medesimo appello anche Svolta civica e Pd. “Sta diventando uno scoop giornalistico lontano dalla realtà – dice Bernasconi – Non è possibile che qualcuno dichiari che c’è gente che rischia di morire di freddo. La situazione è sotto controllo. Stiamo offrendo posti letto a 90 persone al Centro pastorale, 53 persone in via Napoleona, 40 alla Casa Ozanam, 20 dai missionari Comboniani a Rebbio, altri da Don Giusto Della Valle e ad alcune donne in via Borgo Vico. Abbiamo una rete che offre accoglienza al 90% dei bisognosi”. A Como ci sarebbero circa 20 clochard che rifiutano un letto caldo per la notte. “Sono persone che decidono in modo autonomo di stare fuori – sottolinea Bernasconi – Esiste la libertà personale, ognuno ha diritto di gestire la propria vita come vuole e questa è la base per dare dignità alle persone. Noi dobbiamo offrire servizi a tutti, quindi anche a loro, ma non possiamo fare da balia a nessuno”. Il direttore della Caritas si dice contrario alla proposta di apertura dello scalo San Giovanni di notte. “La stazione deve fare la stazione – dichiara – non deve essere un luogo di accoglienza. Negli anni passati era stata aperta perché mancavano altre strutture dormitorio, ora la situazione è diversa. La Caritas sta facendo la sua parte oltre il possibile e chi sceglie di dormire fuori probabilmente non accetterebbe neanche di andare in stazione. Due di quei 20 clochard si stanno riparando in queste notti all’ingresso del Pronto soccorso del Valduce. Sono sicuro – aggiunge Bernasconi – che nessuno morirà di freddo. La Caritas sta gestendo la situazione in modo ottimale e nessuno si è accorto che è passato l’inverno”.