Rimane in carcere, al Bassone, il 40enne di Lurago d’Erba accusato dell’omicidio di un marocchino di 27 anni, Ghazal Azeddine, in Italia senza fissa dimora, avvenuto a Briosco lo scorso 26 gennaio. All’alba di sabato 24 febbraio, i carabinieri della Compagnia di Cantù, congiuntamente a quelli della stazione di Lurago d’Erba e ai poliziotti della squadra mobile della Questura di Milano, hanno dato esecuzione al fermo, emesso dalla Procura del Tribunale di Monza e Brianza, e a seguito dell’interrogatorio, il giudice per le indagini preliminari, ha convalidato il fermo per omicidio e disposto la custodia cautelare. Questa mattina i carabinieri di Cantù hanno emesso una nota congiunta con la Questura di Milano per spiegare i particolari dell’operazione. Il delitto è avvenuto sulla provinciale 102, allo svincolo con la Statale 36 in direzione Milano, nel comune di Briosco. Il marocchino, dopo essere stato accoltellato all’addome, è stato trasportato al San Gerardo di Monza con una diagnosi di grave “ferita da arma bianca”, ed è morto in ospedale a causa delle lesioni. Le indagini sono giunte a una svolta dopo la deposizione spontanea della convivente dell’autore dell’omicidio, che si è presentata ai carabinieri di Lurago, perché – si legge nella nota – “non se l’è più sentita di portare un peso così grave sulla coscienza”. È stata trovata anche l’arma del delitto, un coltello da cucina, ed è stato ricostruito l’ambiente in cui è nata l’aggressione. Si tratterebbe di una storia legata alla dipendenza dalla droga. Secondo le ricostruzioni, sarebbe avvenuto un incontro con lo spacciatore nei boschi e, al momento della cessione della droga, sarebbe spuntato un coltello nel tentativo di non pagare il magrebino. La vicenda sarebbe poi finita nel sangue. L’omicida sarebbe scappato e rientrato a casa, lasciando il coltello nel lavello della cucina, come avrebbe riferito un testimone. In seguito avrebbe manifestato l’intenzione al testimone e anche alla convivente di uccidere tutti i marocchini. Parole che poi avrebbero convinto la donna a denunciare il compagno.