Professionisti del crimine, specializzati in furti di grande valore messi a segno utilizzando moderni e sofisticati sistemi elettronici. E’ il ritratto, fatto dai carabinieri di Cerignola, in provincia di Foggia, della banda che aveva pianificato un assalto da film a un caveau di una ditta di Chiasso che si occupa di custodia e trasporto di valori.
Un colpo sventato grazie al lavoro dei militari dell’Arma pugliesi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e con la collaborazione anche delle forze dell’ordine ticinesi e dei carabinieri di Como. L’operazione, denominata Ocean’s Twelve perché la banda si sarebbe ispirata al noto film Ocean’s Eleven, ha portato all’arresto di dieci persone, cinque fermate in Svizzera e cinque in Italia.
Il colpo era stato pianificato per la notte tra domenica e lunedì scorsi e i malviventi sono stati fermati proprio nel momento in cui, dopo ore di appostamenti nei boschi nella zona di confine tra Italia e Svizzera, erano entrati in azione per abbattere un muro della struttura dopo averne disattivato gli allarmi utilizzando un jammer.
La banda aveva creato un quartiere generale in un bed and breakfast di Abbiategrasso, nel Milanese, trasformato in una base logistica. Per gli spostamenti, i malviventi usavano soprattutto auto rubate sia in Svizzera che in Italia, custodite in un deposito tra le province di Milano e Como.
Le indagini dei militari della compagnia di Cerignola, con il supporto dei colleghi lombardi e della Polizia elvetica, hanno permesso di delineare nel dettaglio il ruolo di ciascun componente del gruppo criminale, composto esclusivamente da pugliesi. I malviventi erano organizzati nel dettaglio su percorsi da seguire, mezzi da utilizzare e ruoli, secondo uno schema basato appunto sul fil Ocean’s Eleven.
L’operazione scattata domenica notte e conclusa all’alba di lunedì ha visto al lavoro le forze dell’ordine sia italiane che svizzere. I componenti della banda sono stati circondati e bloccati dopo che avevano elettronicamente inibito i sistemi di allarme dell’azienda. Nel Comasco, i carabinieri hanno individuato un Tir con all’interno due pugliesi la cui posizione è tuttora al voglio degli inquirenti. L’ipotesi è che il camion sarebbe dovuto servire per trasportare l’intero bottino, del valore di svariati milioni di euro, grazie a una serie di vani appositamente ricavati all’interno del rimorchio.