Le montagne e il lago allungano la vita, ma conterebbe anche il livello di istruzione. A Como si vive in media fino a un anno in più rispetto alla media nazionale. Ma se paragoniamo il dato comasco con le regioni a Sud dello stivale il divario cresce, e non di poco: tre anni in più rispetto alle province della Campania. L’aspettativa di vita in riva al Lario è di circa 83 anni, mentre a Caserta e a Napoli si arriva alla soglia degli 80, di due anni inferiore rispetto a quella nazionale. È quanto emerge dall’Osservatorio nazionale della salute nelle Regioni italiane, progetto dell’Università Cattolica di Roma, ideato dal professor Walter Ricciardi.
Troppe ancora le differenze tra Nord e Sud Italia e i dati lo dimostrano fotografando un Paese diviso in due.
In generale, la maggiore sopravvivenza si registra nelle regioni del Nord, dove la speranza di vita per gli uomini è 81,2 anni e per le donne 85,6. Decisamente inferiore nelle regioni del Mezzogiorno, nelle quali si attesta a 79,8 anni per gli uomini e 84,1 per le donne. Oltre a Como, le province più longeve sono quelle di Firenze, con 84,1 anni di aspettativa di vita, 1,3 anni in più della media nazionale, seguite da Monza e Treviso con poco più di un anno di vantaggio su un italiano medio.
I divari, secondo l’Osservatorio, sarebbero anche in base all’istruzione. Un cittadino può sperare di vivere 77 anni se ha un livello di istruzione basso e 82 anni se possiede almeno una laurea; tra le donne il divario è minore, ma pur sempre significativo: 83 anni per le meno istruite, circa 86 per le laureate.