Altre due morti sospette contestate all’ex vice primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno Leonardo Cazzaniga: salgono quindi a 11 i casi emersi dall’indagine “Angeli e Demoni” della Procura di Busto Arsizio. Il medico di Rovellasca avrebbe causato la morte di undici pazienti attraverso il cosiddetto “Protocollo Cazzaniga”, somministrando loro un cocktail letale a base di anestetici in sovradosaggio. Una pratica che l’ex vice primario avrebbe utilizzato per anni per causare la morte prematura di anziani da lui in cura in pronto soccorso.
I nuovi casi, risalenti al periodo tra il 2008 e il 2010, sarebbero stati appurati dopo l’esame di due delle 18 cartelle cliniche ancora al vaglio di inquirenti e investigatori, selezionate tra le oltre 80 sequestrate in ospedale il giorno dell’arresto di Cazzaniga, il 29 novembre 2016. Il professionista è già accusato di aver causato la morte di altri nove pazienti e, in concorso con l’amante e infermiera Laura Taroni, dei decessi del marito, del suocero e della madre della donna. Tra oggi e domani in Tribunale a Busto Arsizio l’accusa farà la requisitoria conclusiva per le posizioni della Taroni, e di due dei medici indagati per favoreggiamento, omessa denuncia e falso ideologico, tutti giudicati in abbreviato. Poi la parola passerà alle difese e alle parti civili. Il 26 febbraio, il giudice per le indagini preliminari deciderà in merito al rinvio a giudizio di Cazzaniga e dei medici che non hanno optato per altri riti.