“Non possiamo compilare le liste di buoni e cattivi”. Risponde così Roberto Felleca, amministratore delegato del Como 1907, alle critiche mosse dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive alle due società di calcio, Como e Varese, alla luce degli scontri attorno allo stadio Sinigaglia dopo il derby di domenica scorsa.
Secondo l’organismo ministeriale, la fase di prevenzione che avrebbero dovuto svolgere le società sportive è stata “carente”, e “poco incisiva” la loro azione nei confronti di alcuni gruppi di tifosi, nonostante gli impegni assunti con il protocollo del 4 agosto. “L’utilizzo di uno strumento quale quello del “gradimento” avrebbe quasi certamente impedito che poche decine di persone creassero disordini”, hanno aggiunto da Roma.
Il meccanismo del gradimento prevede che le società possano sospendere l’abbonamento ai tifosi che non rispettano il codice etico del club.
“Come può una società fare una lista di tifosi da tenere fuori dallo stadio? – risponde Felleca – Come possiamo dividere buoni e cattivi? Magari ora, dopo gli incidenti di domenica, qualche nominativo emergerà, ma a quel punto saranno le forze dell’ordine a prendere provvedimenti. Peraltro – aggiunge l’amministratore del Como 1907 – gli incidenti sono avvenuti fuori dal Sinigaglia. Poniamo il caso di un blocco dell’ingresso a un tifoso: all’esterno dello stadio, pur senza vedere la partita, avrebbe potuto comunque mettere in atto i comportamenti violenti”.