Disordini dopo Como-Varese: l’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive punta il dito contro le società sportive.
Interpellato dal Corriere di Como, l’organismo ministeriale risponde che “molto raramente si è verificata negli ultimi anni la necessità di annullare completamente una manifestazione sportiva. In ogni caso ciò sarebbe giustificato solo da particolari motivi di grave pregiudizio per la sicurezza pubblica”.
Per la partita in questione, ossia per il derby Como-Varese di domenica al Sinigaglia, l’Osservatorio – si legge nella risposta – ha stabilito una serie di misure tra le quali limitazioni nella vendita dei tagliandi, rafforzamento della presenza di steward e coinvolgimento delle società interessate in fase preventiva. È stato inviato anche un contingente di personale delle Forze dell’Ordine adeguato al numero dei tifosi ospiti e degli spettatori presenti senza alcuna sottovalutazione del rischio”.
“Carente”, invece, secondo l’Osservatorio, è stata la “fase di prevenzione che avrebbero dovuto svolgere le società sportive e poco incisiva la loro azione nei confronti di alcuni gruppi di tifosi, nonostante gli impegni assunti con il protocollo del 4 agosto. Ritengo che l’utilizzo di uno strumento quale quello del “gradimento” avrebbe quasi certamente impedito che poche decine di persone creassero disordini”.