Il Politecnico ha detto ufficialmente addio a Como. Nei giorni scorsi, il Senato accademico dell’ateneo milanese ha deciso di non accettare più nuovi iscritti per la sede lariana per il corso di laurea in ingegneria informatica, l’unico ciclo di studi completo rimasto ancora attivo nel capoluogo lariano. Gli studenti già iscritti potranno completare il ciclo di studi, ma non ci saranno più nuove matricole e dunque non ci sarà futuro per l’università in riva al Lario.
I primi corsi di ingegneria a Como erano stati avviati nel 1989. Nel 2002, il polo di Como era diventato ufficialmente uno dei poli regionali del Politecnico di Milano. Nel 2005 era stata inaugurata la sede di via Anzani, poi affiancata da nuovi edifici, in parte condivisi con l’università dell’Insubria. Tra i fiori all’occhiello, i corsi in inglese avviati nel 2005 nell’ambito del progetto “Formare ingegneri stranieri in Italia”. Poi il lento declino, con la progressiva riduzione di corsi e iscritti. Lo scorso anno accademico, gli studenti erano 800, una minima quota rispetto agli oltre 40mila complessivi del Politecnico di Milano. Il picco, nel periodo migliore, con cinque corsi di laurea attivi, era stato 1.500.
Ora che è stato sancito l’addio, resta da chiarire il futuro degli edifici occupati fino ad oggi dal Politecnico. Oltre alle sedi storiche e alle aule, resta incerto anche il destino del Presentazione, la residenza universitaria di via Zezio inaugurata poco più di un anno fa, con 165 posti per gli studenti. La ristrutturazione è costata oltre 9 milioni di euro e ora diventa indispensabile evitare che resti inutilizzata.