Dalla Lombardia al Veneto, dalla Liguria al Lazio, sono decine i comuni italiani di ogni colore politico che hanno firmato ordinanze simili per non dire identiche a quella entrata in vigore nei giorni scorsi a Como. Per tutti, la base è il decreto Minniti, sulla sicurezza urbana, un documento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel febbraio scorso e pensato, secondo il promotore, per fornire agli amministratori locali norme innovative per garantire la sicurezza urbana.
Tra i primi Comuni a recepire il decreto compare quello di Bergamo, che già nell’aprile scorso ha modificato il regolamento di polizia urbana. A Lecco, nel giugno del 2017 è entrata in vigore un’ordinanza anti-degrado voluta dall’amministrazione comunale guidata da Virginio Brivio, centrosinistra. Obiettivo dichiarato: <rendere più sicuri i luoghi pubblici frequentati da cittadini e turisti e più decorosa la città>.
A Monza, un provvedimento simile è stato firmato nell’agosto scorso dal sindaco di centrodestra Dario Allevi, che ha vietato su tutto il territorio comunale ogni forma di accattonaggio e bivacco negli spazi pubblici.
Restando in provincia di Como, a Mariano Comense, il sindaco del Partito Democratico e renziano doc, Giovanni Marchisio, già a settembre ha fatto scattare un’ordinanza che in numerose zone vieta bivacchi e assembramenti di giovani e adulti, accattonaggio e richieste di elemosina perché arrecano pregiudizio al decoro urbano. <Non è una questione di essere di destra o di sinistra o di fare lo sceriffo – aveva detto – Io voglio tutelare la comunità da fenomeni che minano il senso di sicurezza dei cittadini>. <A Como è mancato il buon senso nell’applicazione>, ha aggiunto.
Ordinanza analoga anche per l’amministrazione a guida leghista di Nerviano e per quella di Lonate Pozzolo. In Liguria il sindaco di Imperia Carlo Capacci ha firmato l’ordinanza sul divieto di dimora e bivacco sul suolo pubblico della Città.
A Rovigo è già scattata la fase due. Il sindaco di Badia Polesine Giovanni Rossi infatti, scaduta la validità della prima ordinanza anti accattonaggio che aveva emanato, ha già pensato a un secondo provvedimento <alla luce dell’ottimo esito che ha avuto la prima>.
L’elenco potrebbe continuare, da nord a sud della Penisola. E anche se non sono mancate nelle varie realtà in cui è entrata in vigore l’ordinanza dibattiti e polemiche, mai sono esplosi casi come quello di Como.