Mancato rinnovo del contratto nazionale e aperture nei giorni festivi. Sono queste le motivazioni dello sciopero nazionale, indetto dai sindacati di categoria, per la giornata di domani venerdì 22 dicembre. Ad incrociare le braccia i dipendenti della grande distribuzione.
Una mobilitazione che secondo Massimiliano Arighi, componente della segreteria di Fisascat-Cisl dei Laghi non dovrebbe però creare disagi ai consumatori, alle prese con i cenoni per la Vigilia di Natale e con il menù per il pranzo del 25 dicembre.
“Qui a Como il grosso della Grande distribuzione è associato a Federdistribuzione – sottolinea Arighi – Si tratta di un numero importante ma non credo che lo sciopero nazionale di domani possa creare qualche difficoltà ai consumatori”. Secondo Arighi, il fatto che a distanza di anni non ci siano le condizioni per arrivare al rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro è inaccettabile. Sui disagi che la mobilitazione potrebbe arrecare ai consumaturi la pensa diversamente Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione.
“In un giorno importante per gli acquisti legati alle imminenti festività, questo sciopero rappresenta una decisione che potrebbe arrecare disagio alle persone interessate agli acquisti. Saremo comunque in grado di garantire l’apertura dei nostri punti vendita – spiega il Presidente di Federdistribuzione. Abbiamo convocato lo scorso mese di marzo e di nuovo a giugno le organizzazioni sindacali per concludere le trattative del Contratto Collettivo Nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, ma Filcams e Uiltucs si sono rifiutati di incontrarci. Ribadiamo che vogliamo un contratto per i nostri collaboratori, ma dobbiamo trovare soluzioni equilibrate per imprese e lavoratori”.