Spesa di Natale a rischio venerdì. Per la giornata del 22 dicembre è stato proclamato lo sciopero nazionale delle aziende aderenti a Federdistribuzione. Ad incrociare le braccia i dipendenti della grande distribuzione, per il mancato rinnovo del contratto collettivo e per le aperture nei giorni di festa, che ha visto nelle scorse settimane un confronto acceso in riva al Lario tra Concommercio e Confesercenti. “Filcams, Fisascat e UILTuCS considerano inaccettabile il fatto che a distanza di 4 anni non ci siano le condizioni per arrivare al rinnovo del contratto nazionale – si legge in una nota diffusa dai sindacati – Le confuse e strumentali comunicazioni che le cooperative stanno diffondendo in questi giorni dimostrano la debolezza delle argomentazioni prodotte che nascondono la volontà di non raggiungere un accordo”. “Sappiamo che in tanti parteciperanno allo sciopero – ha detto ieri Massimiliano Arighi, componente della segreteria di Fisascat-Cisl dei Laghi – Ci risulta dovrebbe esserci una buona adesione da parte dei lavoratori. Speriamo così di dare una svolta alla trattativa, che è ferma da troppo tempo. E non è solo una questione di soldi ma anche di regole”.
Una mobilitazione che potrebbe creare non pochi disagi ai consumatori, alle prese con i cenoni per la Vigilia di Natale e con il menù per il pranzo del 25 dicembre. Sciopero anche contro le aperture a Natale. Succede all’Oriocenter di Bergamo, dove i lavoratori hanno deciso di scioperare contro la decisione del centro commerciale, di tenere aperte le sue porte anche il giorno di Natale e di Santo Stefano. Gli oltre mille dipendenti del centro commerciale che si trova di fronte l’aeroporto di Orio al Serio hanno indetto una raccolta firme nei giorni scorsi che sarà appunto seguita dalla mobilitazione del 25 e del 26 dicembre.