La discussione è proseguita fino a notte inoltrata, ma alla fine il consiglio comunale di Como ha dato il via libera alla delibera di indirizzo sulla fusione di Acsm-Agam. Il documento è stato approvato con i voti della maggioranza e del Partito Democratico. Il progetto prevede la nascita di una grande multiutility del Nord Pedemontano.
L’iter, dopo l’approvazione di Palazzo Cernezzi, procede ora con la definizione dello statuto, dei patti parasociali e del piano industriale della futura società. Tra febbraio e marzo quindi il progetto tornerà in aula per l’approvazione definitiva.
La delibera di indirizzo votata nella notte dal consiglio comunale era stata approvata dalla giunta e poi aveva ottenuto il parere favorevole della commissione Patrimonio. In pratica, il progetto prevede la fusione per incorporazione in Acsm-Agam della varesina Aspem, della valtellinese Aevv e delle lecchesi Acel Sevice e Lario Reti Gas.
Soddisfatto l’assessore alle Partecipate del Comune di Como Adriano Caldara. <Questa delibera è il frutto di una mediazione – dice -. Sono numerosi gli enti che partecipano ed era giusto trovare un equilibrio, come appunto è stato>.
L’operazione, sul piano industriale, non sembra avere controindicazioni. La nuova società dovrebbe generare, secondo i calcoli degli esperti, un margine operativo tra 90 e 120 milioni dal 2021. Il piano attuale di Acsm-Agam prevede invece un margine di 56 milioni. Como potrebbe però perdere la sede operativa e quella di Enerxenia, che andrebbero in Brianza. <Ribadisco che era importante trovare un equilibrio – aggiunge Caldara – Se all’interno del perimetro delineato dal documento approvato sarà possibile all’amministrazione cercare una soluzione ancora più vantaggiosa per la città, tutti gli sforzi necessari saranno fatti>.