L’Italia consente la fecondazione eterologa, la Svizzera la fa, a Como, mentre le strutture sanitarie lariane e lombarde restano a guardare. Nel novembre dello scorso anno, la clinica Procrea di Lugano ha aperto una sede in Lombardia, con studio a Milano e prestazioni sanitarie offerte ad Appiano Gentile, grazie alla collaborazione con la Clinica Le Betulle. In dodici mesi, il bilancio è di oltre 300 ovodonazioni, circa una al giorno. Nove coppie su dieci tra quelle che hanno effettuato la procedura erano italiane, in gran parte lombarde. Il bilancio delle strutture di riferimento del sistema sanitario nazionale, a partire dal centro di procreazione assistita dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù invece è ancora fermo a zero.
Dal 2014, in Italia è possibile la fecondazione eterologa, con il ricorso cioè a un donatore esterno alla coppia. Da allora però, in Lombardia non sono mai state definite le linee guida e le procedure per passare dalla teoria alla pratica. Nel frattempo invece la Svizzera, dove questa procedura è consentita solo al maschile, è approdata nel Comasco con Procrea e ha avviato le procedure, offerte a pagamento ai pazienti.
La clinica lavora a pieno regime. <C’è stato un forte impulso all’ovodonazione, ovvero al ricorso di una donatrice di ovuli per poter avere una gravidanza>, conferma Michael Jemec, direttore medico di ProCrea, che aggiunge: <I tassi di successo ottenuti finora sono di oltre il 50%. Una donna su due inizia una gravidanza subito dopo il primo trattamento>.
Ad Appiano Gentile, Procrea opera con il proprio personale. <Questo ci permette di essere più vicini ai nostri pazienti per una terapia che può rappresentare un ostacolo di tipo psicologico>, aggiunge ancora Jemec.
Procedure ferme a zero come detto in Lombardia, anche se nelle scorse ore l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha annunciato l’intenzione di presentare in giunta, entro la fine dell’anno la delibera regionale che dovrebbe finalmente consentire l’avvio delle procedure. <Attendevamo i decreti ministeriali che definiscono le tariffe, ma dato che questi ancora non sono stati emessi, abbiamo deciso comunque di procedere>, ha detto Gallera.