Una ruspa al lavoro oggi nell’area della ex Ticosa. Un minimo segnale di attività dopo molto tempo, che non è però l’indizio di significative novità in arrivo. Il mezzo al lavoro nella zona della Santerella si stava infatti occupando di piccoli interventi di pulizia per una coda della bonifica che riguarda la falda acquifera.
Questa mattina, sulla rete di cantiere che chiude l’accesso da via Sant’Abbondio è comparso un cartello di divieto di sosta per lavori. E nell’area è arrivata anche una ruspa. Un grosso mezzo da giardiniere che ha lavorato per alcune ore per la pulizia di alberi e arbusti che crescono indisturbati.
Palazzo Cernezzi ha precisato che l’intervento è un’opera di pulizia che precede la posa dei dieci piezometri chiesti dagli enti di controllo per il monitoraggio della falda acquifera. I piezometri sono strumenti cilindrici dotati di un sensore in grado di misurare anche la pressione dell’acqua e saranno posizionati a partire da lunedì. L’ennesimo passaggio di una bonifica infinita.
Nelle precedenti rilevazioni sull’acqua era stata trovata un percentuale di arsenico eccessiva. La falda va quindi esaminata nuovamente. I piezometri, oltre alla concentrazione di arsenico potrebbero spiegare da dove provengono gli inquinanti. Due le possibilità: l’identificazione di una fonte precisa del veleno, che comporterebbe nuovi scavi di bonifica, oppure, in caso di valori nella norma, il collaudo della bonifica.
Tutto fermo intanto anche sul fronte del delicato rapporto tra Comune e Multi, la società che si era aggiudicata l’appalto per la riqualificazione mai partita del comparto. Dopo un primo incontro della società con la nuova amministrazione, non sono stati fatti ulteriori passi avanti e non sono stati fissati nuovi incontri. Il prossimo 18 gennaio, salvo colpi di scena, la prima resa dei conti sarà davanti al Consiglio di Stato.