Ritardi, treni affollati. Cronache di disagi quotidiani. Il portavoce del Comitato Pendolari Como, Ettore Maroni, scrive direttamente dal treno. Treno fermo, nemmeno a dirlo, immobile. “Siamo fermi da tempo fuori Monza, uno sopra l’altro, su un treno in composizione ridotta con almeno 45 minuti di ritardo”, dice Maroni, raccontando una mattina di ordinaria passione.
“Da Como – spiega – ormai ci eravamo rassegnati ai quotidiani ritardi di almeno dieci minuti, alle soppressioni e alla consueta mancanza di informazioni, ma questa mattina si è superato il limite. I treni in partenza per Milano stanno subendo forti ritardi e l’informazione non esiste o non è corretta. Ci viene il ragionevole sospetto che sia il personale italiano a mancare, considerato che da Milano i treni stanno arrivando tutti in forte ritardo a causa dell’immancabile guasto. Le nostre – aggiunge il portavoce dei pendolari – non sono accuse campate in aria ma verificate direttamente a Chiasso. il treno 25509 è partito da Chiasso in ritardo alle 7:26 per poi fermarsi dopo qualche metro. Ora viaggiamo, anzi siamo fermi da tempo fuori Monza, uno sopra l’altro, su un treno in composizione ridotta con almeno 45 minuti di ritardo. È necessario un cambio di rotta. Sul tratto Milano-Seregno, in entrambe le direzioni i treni accumulano sempre ritardo”.
Disagi durante il viaggio, ma non solo. I problemi iniziano anche prima di salire sui treni. “Che dire della biglietteria di Como San Giovanni, che sempre più frequentemente apre dalle 9:00 alle 17:00? I pendolari – concludere il portavoce – devono prendere due ore di permesso per servirsene”.