L’inchiesta della Procura sul drammatico rogo di ieri, nel quale sono morti un papà e i suoi quattro bambini, è sostanzialmente già chiusa. Il magistrato non disporrà l’autopsia sul corpo delle vittime. Quello che è accaduto tra le 7.30 e le 8.30 nell’abitazione all’ultimo piano della palazzina di via per San Fermo 18 è tragicamente chiaro nel suo inspiegabile orrore. Faycal Haitot, 49enne di origini marocchine e i suoi figli Siff, 11 anni, Sophia, 7, Soraya, 5 e Saphiria, 3, sono morti intossicati dal fumo che ha invaso la stanza nella quale la famiglia dormiva a causa del rogo appiccato dallo stesso Faycal. L’uomo ha accatastato coperte, stracci e altri oggetti e ha dato fuoco alla montagna, bruciata rapidamente senza lasciare scampo alle cinque persone che erano in casa.
Vano purtroppo l’intervento dei vigili del fuoco e dei soccorritori del 118 che hanno provato anche oltre la logica a rianimare i bimbi.
Gli agenti della polizia intervenuti ieri hanno consegnato al magistrato una relazione su quanto accaduto. Gli esperti della scientifica hanno effettuato i rilievi. Ma non ci sono dubbi su quanto accaduto. Restano solo domande per le quali non ci sono risposte. Perché? Si sarebbe potuto evitare?
Lunedì scorso, Faycal è stato sentito dal Tribunale dei minori. Dopo quel colloquio, probabilmente, l’uomo ha iniziato ad essere divorato dal tarlo di poter perdere i figli che adorava e per i quali viveva. Ed è precipitato in un abisso senza ritorno che lo ha portato ad appiccare il fuoco e a restare sordo all’invocazione dei suoi piccoli che hanno ripetuto: <Papà, papà>, finché le loro voci non si sono spente una dopo l’altra. Per sempre.