Giudizio immediato per il marocchino di 29 anni accusato dell’omicidio di un connazionale di 26 anni, ferito a morte ad Asso il 7 marzo scorso durante una lite avvenuta in località Gemù.
La procura di Como, pubblico ministero Daniela Moroni, ha chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari, Carlo Cecchetti, il giudizio immediato per Norddine El Amari, accusato di aver ucciso Youness Zarhnoun, un giovane che risultava domiciliato a Cabiate. I difensori dell’indagato potranno ora decidere se chiedere o meno il rito abbreviato.
Youness è morto per le ferite rimediate dopo una colluttazione. Il giovane è stato prima colpito con un coccio di vetro alla tempia destra. In un secondo momento, dopo che alcuni amici erano intervenuti a dividere i due contendenti, è arrivato un fendente all’altezza della spalla destra, inferto probabilmente con un coltello da cucina, che è risultato fatale. La lesione infatti ha provocato un rapido shock emorragico che ha portato alla morte nonostante il tentativo di intervento del 118 che con l’elisoccorso ha trasportato il ferito d’urgenza all’ospedale di Lecco.
Il presunto responsabile è fuggito poi nei boschi del Triangolo lariano e ha chiamato un amico chiedendogli di venirlo a prendere con l’intento, secondo l’accusa, di fuggire all’estero. I carabinieri tuttavia sono arrivati prima e lo hanno arrestato.
Il reale movente del delitto non è mai stato appurato. Di certo quella sera in una casa di Asso si sono ritrovate più persone, italiani e marocchini. Il litigio è avvenuto proprio tra le mura domestiche, probabilmente per un motivo banale, tra persone che avevano bevuto troppo. Il litigio è poi degenerato.
La vicenda ha anche un secondo filone minore, che vede come indagato un italiano accusato di favoreggiamento in quanto avrebbe cercato in modo maldestro di nascondere le tracce di sangue e della colluttazione che c’era stata nella casa.