Il tribunale ecclesiastico ha concluso il primo grado di giudizio del processo canonico a carico di don Samuele Marelli, 48 anni, originario di Novedrate, sacerdote della Diocesi di Milano. Il sacerdote è stato ritenuto colpevole di due fattispecie delittuose per l’ordinamento canonico: atti contro il sesto comandamento del decalogo con minore da parte di un chierico e atti contro il sesto comandamento del decalogo da parte di un chierico con persona maggiorenne, compiuti tramite abuso di autorità.
La pena
La pena inflitta dal tribunale ecclesiastico prevede la proibizione, per cinque anni, di risiedere nel territorio dell’arcidiocesi di Milano e di esercitare il ministero sacerdotale. La proibizione perpetua di cercare contatti volontari con minori, se non alla presenza di un accompagnatore maggiorenne. La privazione, per dieci anni, della facoltà di confessare e di poter svolgere attività di direzione spirituale. La proibizione perpetua di cercare contatti volontari, attraverso qualunque mezzo, con persone che erano canonicamente domiciliate a Seregno nel periodo in cui don Samuele ha svolto il ministero sacerdotale. Trattandosi di una sentenza in primo grado di giudizio, è soggetta a possibile appello e non è dunque da considerarsi come definitiva.
L’inchiesta della procura
Parallelamente all’indagine ecclesiastica, don Samuele Marelli è attualmente indagato dalla procura di Monza per presunti reati sessuali nei confronti di giovani della parrocchia di Seregno, in Brianza