Funerali di papa Francesco, un fiume di gente a Roma per l’ultimo saluto a un papa buono. Rivoluzionario nella sua semplicità. Dopo le esequie, è partito – fra due ali di folla dietro le transenne montate nella notte – il corteo che conduce il feretro del pontefice da San Pietro alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove Bergoglio ha voluto essere sepolto. Il feretro sarà tumulato in una tomba semplice tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, come espresso nelle sue volontà.
Capitale blindata, ecco il piano di vigilanza
All’alba è scattato il piano di vigilanza per le esequie del pontefice. In campo oltre 11mila uomini, tra tiratori scelti, sistemi antidrone e antiaerei, unità antiterrorismo e antisabotaggio. In piazza San Pietro, completamente blindata, predisposti presidi sanitari fissi. Cinque i varchi d’accesso pedonali, controllati con i metal detector. Il corteo diretto verso Santa Maria Maggiore, seguito da pochi veicoli (con i congiunti e alcuni cardinali), si muove a passo d’uomo e percorre 6 chilometri nel centro di Roma.
Presente anche il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, che al termine delle esequie tornerà in diocesi per la Santa Messa in suffragio di papa Francesco, domani alle 10 in Cattedrale.
Funerali di papa Francesco, l’omelia del cardinale Giovanni Battista Re
Per le esequie, la bara in legno è stata riposta a terra, ai piedi dell’altare, e sopra il libro dei Vangeli. A San Pietro presenti 250mila fedeli. Sono oltre 160 le delegazioni ufficiali che hanno partecipato alle esequie di Bergoglio in piazza San Pietro. I concelebranti sono 980, tra cardinali, vescovi e sacerdoti. A presidiare le esequie è il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re.
“Siamo col cuore triste, ma sorretti dalla fede”, ricorda nell’omelia. “Papa Francesco chiudeva i suoi discorsi e gli incontri personali dicendo: “Non dimenticatevi di pregare per me”. Ora, caro papa Francesco, chiediamo a Te di pregare per noi e ti chiediamo che dal cielo Tu benedica la Chiesa, benedica Roma, benedica il mondo intero, come domenica scorsa hai fatto dal balcone di questa Basilica in un ultimo abbraccio con tutto il popolo di Dio, ma idealmente anche con l’umanità che cerca la verità con cuore sincero e tiene alta la fiaccola della speranza”, ha dichiarato il cardinale Giovanni Battista Re a conclusione della sua omelia, accolto dagli applausi della folla presente.
Non è mancato neppure il ricordo a uno dei messaggi più forti e più preziosi del pontificato di Bergoglio, che ha sempre esortato “a costruire ponti, non muri“.