Utilizzato per gli allenamenti, bloccato per le partite. Lo stadio Sinigaglia è da giorni argomento caldo tra Como 1907 e Comune.
Oggi i vertici della società sono stati netti. Si spera di poter giocare in riva al Lario per metà settembre, e si farà di tutto per questo, ma il rischio è di dover rinviare il debutto casalingo.
Per questo si chiede a Palazzo Cernezzi un aiuto concreto: in primis accelerando sul cantiere della tribuna e poi per quanto riguarda gli altri adempimenti mancanti. “Se prendo in affitto un appartamento, il proprietario mi deve garantire di poterci vivere – ha detto oggi l’amministratore delegato Roberto Felleca – non capiamo perché ciò non valga per questa struttura”.
A breve sarà fissato un incontro per avanzare alcune proposte e capire la disponibilità dell’amministrazione. La prossima settimana arriverà dagli Stati Uniti anche il numero uno Massimo Nicastro.
La società peraltro è stata appena riorganizzata, il vicepresidente iniziale (il romano Roberto Renzi) è stato sostituito da Stefano Verga, vicinissimo al club e negli ultimi anni sponsor principale. Per ora non ha quote, il suo incarico ufficiale è stato motivato dall’esigenza di avere persone che possano garantire la loro presenza sul territorio, Renzi non poteva essere altrettanto presente.
Verga ha spiegato che il budget per la stagione è salito a 1 milione e 400mila euro ma ha ribadito la necessità di una gestione oculata per dare solidità e continuità. “Per questo – ha detto oggi – una società di serie D non può accollarsi tutte queste spese tra Sinigaglia e Orsenigo”.
E proprio Orsenigo è un altro argomento complesso. Utilizzare il centro sportivo costa 120mila euro all’anno. Il Como 1907 ha offerto la metà, quindi 60mila che diventano 90 considerando alcuni lavori di manutenzione che devono essere fatti. La struttura è sotto tutela del tribunale e difficilmente si potrà trattare per questo sembra già pronta l’alternativa per la prima squadra e per il settore giovanile.