A Como cambiano le colorazioni politiche delle giunte, ma una questione ormai si ripete identica a se stessa da anni: la richiesta di occupazione del suolo pubblico da parte della comunità islamica per celebrare la Festa del Sacrificio. E infatti, puntualmente, anche la scorsa fine di luglio identica domanda è giunta a Palazzo Cernezzi ed è approdata sul tavolo della giunta comunale.
Come già accaduto negli anni scorsi, la zona richiesta per la cebrazione della festa del sacrificio è l’area circhi di Muggiò, la grande spianata a pochi passi dalla piscina olimpionica di cui è stato chiesto l’utilizzo il prossimo primo settembre.
La prima domanda da parte della comunità islamica che ha nell’ex moschea abusiva di via Pino il centro culturale di riferimento è stata però rispedita al mittente. Motivo ufficiale: documentazione incompleta e persino poco leggibile nelle firme.
Nel volgere di qualche giorno, però, dai locali di Camerlata è partita una seconda richiesta, questa volta compilata – a dire dell’amministrazione – in maniera più adeguata e verificabile. Eppure il via libera per la concessione dell’area ai musulmani ancora non è arrivato.
Formalità o scelta politica? Secondo l’assessore all’Urbanistica Marco Butti, a cui fa capo la competenza, sicuramente la prima. “Nella prima richiesta mancavano orario, firme leggibili e altre informazioni necessarie – afferma – Ora la domanda è stata inoltrata con le modifiche richieste e nella prossima riunione di giunta valuteremo”.
Pressoché impossibile un diniego, la giunta di centrodestra va dunque verso la concessione di piazza d’Armi per la festa islamica del Sacrificio. Ma – dice l’assessore Butti – a una condizione: “La garanzia che nessun animale venga sacrificato”.