Da scuola-capolavoro a monumento dimenticato, chiuso dal 2019 sta per riaprire – parzialmente e temporaneamente – l’asilo Sant’Elia di Como – progettato da Giuseppe Terragni. Due giorni, domani e domenica, per riscoprire il gioiello del razionalismo grazie alle Giornate Fai di Primavera.
Ultimi lavori di pulizia dentro e fuori dalla struttura, anche se i segni del tempo e dell’abbandono di questi anni sono evidenti. Sabato e domenica è possibile riscoprire l’edificio. I visitatori, accompagnati dagli Apprendisti Ciceroni delle scuole superiori, potranno accedere eccezionalmente ai locali interni e al giardino esterno. L’apertura straordinaria consente di tornare a sperare di far rivivere gli spazi, ma sembra escluso il ritorno allo scopo educativo originario. Piuttosto sembra prendere forma l’idea che diventi museo di se stesso.
Alessandro Rapinese, sindaco di Como ha ribadito che difficilmente potrà tornare a ospitare bambini, si continua a lavorare con il Politecnico di Milano e con la soprintendenza. “Questo edificio se penso anche alle capitali europee sarebbe il primo ad essere visitato per interesse culturale e architettonico, questo passo rappresenta il primo step in questa direzione”.
Monumento simbolo del razionalismo a Como, inaugurato nel 1937 con l’obiettivo di creare un ambiente nuovo, legato alla natura circostante, in un quartiere in via di sviluppo. Ha ospitato i piccoli alunni fino a sei anni fa, poi la chiusura per una serie di lavori non più rinviabili.
Enrico Colombo, assessore Cultura di Como, ha aggiunto: “L’architettura nasce per creare spazi di vita e di relazione e questo edificio deve tornare a vivere”.