Privatizzazione degli asili nido comunali: approvata dal consiglio comunale la delibera di giunta. Ma dopo le dichiarazioni del sindaco Rapinese, prosegue la polemica da parte dei sindacati comaschi.
“Abbiamo più del 40% dei dipendenti che hanno delle motivazioni, riconosciute dalla Repubblica, per lavorare molto meno. Nel Comune di Como, in tal senso, siamo un po’ sfortunati”, ha detto Rapinese in prima serata, a Etg+ Sindaco. E così, dopo la critica del segretario generale Uil Fpl del Lario e Brianza, Massimo Coppia, a farsi sentire è la Cgil Como.
“Rapinese indegno. Si riempie la bocca di Costituzione, Repubblica e norme ed è il primo che se potesse cancellerebbe tutto in nome di se stesso“, si legge nella nota diffusa dal sindacato lariano. “Fornisce dati vaghi e tendenziosi, lasciando intendere che nel privato i dipendenti non utilizzino permessi. Falso. I permessi che valgono nel pubblico valgono anche nel privato“, aggiungono dalla Cgil Como.
“Il comune di Como non è particolarmente sfortunato, bensì responsabile di non sostituire il personale, sia dimissionario sia assente per malattie lunghe. Siamo ben a conoscenza, infatti, che la dirigente competente, impossibilitata ad assumere come si è sempre fatto, è costretta a chiedere ad altri settori (vedasi centro diurno disabili) di trasferire personale nei nidi. Inoltre, falsi sono anche i dati di applicazione del part-time e confronto rispetto alle retribuzioni”, si legge ancora nel comunicato.
Il personale part-time che il sindaco stesso dichiara eccessivo è lo stesso per cui la Cgil da anni chiede il riconoscimento del tempo pieno definitivo. Sempre rifiutato dall’amministrazione. Sulle retribuzioni, una educatrice di una cooperativa sociale ha uno stipendio lordo di ingresso di 1695 euro per 38 ore a settimana se fortunata. Nel pubblico il dato è di 2000 euro per 36 ore settimanali. E il sindacato lo sa bene, dal momento che rappresenta sia il personale del pubblico sia del privato”, fanno sapere.
“Tuttavia – concludono dalla Cgil Como – con le sue parole, il sindaco conferma che la scelta è puramente economica, orientata al risparmio”.
Le dichiarazioni della Cisl dei Laghi
Per concludere, è arrivata anche la replica della Cisl dei Laghi. Nunzio Praticò, segretario generale della Cisl Fp dei Laghi, in relazione alle ultime esternazioni del sindaco di Como in tema di privatizzazione nidi, dichiara: “Stupiscono e indignano le parole del sindaco sulla privatizzazione. Ci stupiscono per la scarsa, scarsissima conoscenza delle regole che governano il lavoro nella nostra Repubblica che spesso il primo cittadino ama citare. Le ore studio sono infatti contenute in una legge e sono quindi applicabili a tutti i lavoratori, pubblici e privati. L’esempio populista sui permessi studio non è felice non solo perché ignora l’esistenza del diritto anche per tutti gli altri lavoratori, ma perché con la sua tracotanza politico-mediatica pensa di potersi permettere di dire baggianate senza timore di essere smentito”.
E ancora: “Accostare un tema così importante e delicato con la gestione di una pizzeria è offensivo per i lavoratori, ma soprattutto offende la figura istituzionale del sindaco che, temporaneamente, coincide con l’autore di questa triste vicenda”. “L’invito della Cisl Fp alla giunta – conclude Praticò – è di sedersi al tavolo con le organizzazioni sindacali e ascoltare le proposte delle parti sociali tutte, occorre ritrovare un dialogo anche nelle diversità dei punti di vista”.